Camminava
imprecando ad alta voce, dimentico degli uomini e dei cani che erano a
meno di cento passi di distanza. Si sentiva libero e sollevato perché
soltanto la paura impedisce di sentirsi liberi.
Lucia Veronesi e la cricca Codazzi: associazione culturale senza scopo di lucro (durante la dirigenza di Anna Grazia Greco). Gli affiliati alla cricca Codazzi di Caracas, sono i degni appartenenti della famiglia de "los escualidos".
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sabato 30 gennaio 2016
Lucia Veronesi | Sorgo Rosso - Mo Yan
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martedì 27 gennaio 2015
Lucia Veronesi, omaggio | Johannes Itten, Arte del colore - teoria e istinto
"Ciò
che si apprende dai libri o dai propri maestri è un veicolo" dice un
passo dei Veda, che così prosegue: "Un veicolo che serve solo a
percorrere le strade battute; chi arriva al termine di quelle strade
deve abbandonarlo e proseguire a piedi."
[...]
Gli effetti cromatici sono controllabili mediante la percezione visiva.
Riconosco però che i più profondi ed essenziali segreti del cromatismo
restano impenetrabili agli occhi e si possono cogliere solo col cuore.
L'essenziale sfugge quindi a ogni formulazione concettuale.
Ma,
nelle arti e nel campo dell'estetica vigono veramente leggi e principi
rigorosi oppure la valutazione estetica dei colori è esclusivamente
soggettiva? Questa domanda mi è stata posta assai spesso dagli allievi e
sempre ho risposto: -"Se lei, d'intuito, riesce a creare dei capolavori
coloristici, può procedere ignorando le leggi cromatiche. Ma se
ignorandole non crea dei capolavori, deve impegnarsi nel loro studio."
Gli
insegnamenti e le teorie valgono solo nelle ore di debolezza; nei
momenti di forza creativa i problemi si risolvono per intuito, quasi da
soli.
Johannes Itten, Arte del colore
Niños de rua, omaggio a Lucia Veronesi, olio su tela - Gianluca Salvati |
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mercoledì 22 gennaio 2014
Il primo anno scolastico | Lucia Veronesi e la camarilla del Codazzi, quei porci fascisti | Escuela Agustin Codazzi, Caracas
Nel maggio del 2005, non pensavo che sarei più tornato a lavorare a Caracas, principalmente per la concezione "arcaica" del lavoro espressa dai superiori, dalla dirigente Anna Grazia Greco ai gregari della Giunta direttiva del Codazzi.
Nei loro modi di fare era implicita una completa mancanza di fiducia, per quanto non fosse facile comprenderne i motivi. Ovviamente la disistima era reciproca, quegli inetti erano capaci solo di creare dissidi e caos. Inoltre, la mancanza di chiarezza da parte di quella gente era diventato un cliché, altro che trasparenza nella Pubblica Amministrazione, sembravano la congrega dei frati neri e, a dirla tutta, ne sono successe di cose strane in quella scuola e non soltanto a me.
Premesso ciò, fu una vera sorpresa sentirsi dire dalla preside Lucia Veronesi, di presentare domanda per insegnare l'anno successivo, perché "i genitori sono contenti del lavoro che ha fatto".
Anche in quella istituzione educativa, c'era tanta gente a posto. Era il 16 maggio del 2005.
Nei loro modi di fare era implicita una completa mancanza di fiducia, per quanto non fosse facile comprenderne i motivi. Ovviamente la disistima era reciproca, quegli inetti erano capaci solo di creare dissidi e caos. Inoltre, la mancanza di chiarezza da parte di quella gente era diventato un cliché, altro che trasparenza nella Pubblica Amministrazione, sembravano la congrega dei frati neri e, a dirla tutta, ne sono successe di cose strane in quella scuola e non soltanto a me.
Premesso ciò, fu una vera sorpresa sentirsi dire dalla preside Lucia Veronesi, di presentare domanda per insegnare l'anno successivo, perché "i genitori sono contenti del lavoro che ha fatto".
Anche in quella istituzione educativa, c'era tanta gente a posto. Era il 16 maggio del 2005.
Consorterie | Lucia Veronesi e la camarilla del Codazzi |
Consorterie | Lucia Veronesi e la cricca del Codazzi |
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lunedì 18 novembre 2013
Lucia Veronesi e il lavoro - La Voce d'Italia, Caracas
Lucia Veronesi
Pubblicato il 23 aprile 2009 da Barbara Meo Evoli 21/04/2009
CARACAS
– “L’amore per gli alunni. Lucia Veronesi viveva il suo lavoro con
questo sentimento” dice commossa Eleonora Vaccaro, vicepresidente della
scuola Agustín Codazzi. A seguito della morte della preside del
‘Colegio’, la maggior parte degli studenti si è recata infatti al
funerale per darle l’ultimo saluto.
Lucia Veronesi si è infatti spenta domenica mattina dopo aver lottato a lungo contro la malattia.
“La
preside del ‘Colegio’ – ricorda con voce tremante Vaccaro – ha dedicato
tutta la sua vita all’insegnamento mettendoci passione e perseveranza.
Nella scuola ha lavorato, anche durante la malattia, fino alla fine. Per
ben sedici anni è stata professoressa di latino e italiano al liceo. Ha
cominciato come professoressa e poi è diventata preside”.
E’
stata inoltre professoressa di italiano nella facoltà di Lingue presso
l’ ‘Universidad central del Venezuela’ (Ucv) per tanti anni e poi,
entrata alla Codazzi, si è innamorata del suo lavoro e non ha più
lasciato quei giovani.
“Lucia
aveva un bellissimo rapporto con i ragazzi, che infatti l’amavano. A
dimostrazione di come sapeva interagire con i giovani, basta sapere che
gli alunni la chiamavano con affetto ‘Lucí’ in napoletano. Lucia aveva
la capacità di ascoltare e comprendere i giovani come pochi insegnanti
hanno”.
Al
giorno d’oggi, quanti sono infatti i professori, non solo competenti
nell’insegnare la propria materia, ma anche capaci di farsi voler bene
dai propri alunni?
“Ieri
durante il funerale vi erano tantissimi studenti – racconta la
professoressa -. E’ cominciato alle 10 del mattino e alle 15 gli
studenti non se ne volevano andare: rimanevano lì in piedi. Erano tutti
in fila dinanzi al picchetto d’onore”.
Vaccaro non è la sola che piange la sua scomparsa, ma tutto il personale della scuola Codazzi.
“Un’eccellente professoressa”. Così definisce la sua collega defunta il preside del ‘Colegio Bolívar-Garibaldi’ Claudio Milazzo.
“Non
è stata una mia professoressa ma la conoscevo personalmente. Posso
assicurare che era una persona splendida e un’insegnante molto
preparata. Mi dispiace che non sia venuta a lavorare presso la scuola
Bolivar Garibaldi” conclude il professor Milazzo.
Raggiunta telefonicamente, l’onorevole Marisa Bafile ricorda con parole commosse la professoressa defunta:
“Lucia
Veronesi, oltre ad essere una persona che mi era molto cara, era una
straordinaria professoressa. Ho avuto la fortuna di conoscerla
personalmente e di poter così apprezzare sia le sue doti intellettuali
che personali. La sua morte è una grave perdita per la collettività
italiana, poiché è una di quelle persone che non si può sostituire”.
“Lucia
ha dedicato la sua vita all’insegnamento – dice Marisa Bafile -.
Credeva fortemente nella scuola Codazzi e ha fatto tutto il possibile
affinché andasse avanti. Anche grazie all’appoggio di un altro preside
della scuola, il professore Adolfo Cecilia, è riuscita a far crescere il
‘Colegio’”.
“Una
persona di grande umanità. Insegnava senza imporre, senza la forza
dell’autorità. Impartiva le proprie lezioni senza castrare la creatività
degli alunni. Condivideva con loro e li lasciava liberi di esprimersi.
Vi era uno scambio tra professore e alunno: Lucia era una di quelle
professoresse che insegna con la consapevolezza di apprendere dai
giovani ogni giorno”.
“E’ un lutto, non solo per noi adulti che abbiamo conosciuto Lucia Veronesi, ma per tutta la collettività e in particolare per i giovani che non avranno la fortuna di essere suoi alunni”.
Volto grigio, collage su cartone - Gianluca Salvati - marzo 2008 |
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