CARACAS.- Nella scuola Agustín Codazzi 66 membri
dei 70 convocati hanno votato per eleggere i rappresentanti del futuro
CGIE. Le associazioni, scelte dall’Ambasciata su segnalazione dei
Comites e in particolare dei loro Presidenti, seguendo un criterio di
discrezionalitá territoriale e di rappresentativitá, erano: per la
circoscrizione di Caracas: Centro Italiano Venezolano di Caracas, Casa
d’Italia di Maracay, Centro Italo di Valencia, Casa d’Italia di
Barquisimeto, Casa di Riposo Cristoforo Colombo, Missione Cattolica
italiana, Scuola Codazzi, Camera di Commercio, FAIV, Comitas,
Associazione Piemontese, Fogolar Furlan, FIEGIV, Centro Italo Venezolano
di Porlamar.
Per la zona occidentale Casa d’Italia di Maracaibo,
Coasit, Villa Serena, Missione Cattolica e scuola Rosmini, CIV di San
Cristobal. Per la zona orientale: Centro Italo Venezolano di Puerto
Ordaz, scuola Angelo De Marta, Associazione Siciliani di Maturín.
I tre membri scelti per rappresentarci nel CGIE sono
Nello Collevecchio che ha ottenuto 29 voti, Ugo Di Martino con 28 voti e
Michele Coletta con 25 voti.
Ci rallegra profondamente notare che anche nella
nostra collettivitá qualcosa incomincia a cambiare, che, nonostante i
brogli palesi e non, le false promesse e le velate minacce, hanno avuto
la meglio persone che, almeno fino ad oggi, hanno dimostrato onestá di
lavoro e vero interesse verso la collettivitá.
Ci duole, purtroppo, che il pessimo lavoro svolto in passato dai
“professionisti” dell’emigrazione abbia penalizzato anche chi, come
Fedora Di Marco, ha lavorato bene e con onestá. Il tempo, comunque,
aiuterá a scindere il grano dall’oglio e a dare, per un verso, il giusto
merito a chi ne ha diritto e per l’altro ad allontanare sempre piú
dalle nostre istituzioni rappresentative persone che non meritano di
rappresentare una collettivitá come la nostra. La svolta avvenuta nel
CGIE ci fa ben sperare in un futuro diverso. É importante peró ricordare
che il lavoro é un lavoro collettivo, che é importante la
partecipazione, la critica, l’apporto di tutti noi, perché “ogni popolo
ha il governo che si merita” e questo vale anche per noi.
29/06/2004 Marisa Bafile - La Voce d'Italia