lunedì 18 novembre 2013

Lucia Veronesi e il lavoro - La Voce d'Italia, Caracas

Lucia Veronesi

Pubblicato il 23 aprile 2009 da Barbara Meo Evoli 21/04/2009


CARACAS – “L’amore per gli alunni. Lucia Veronesi viveva il suo lavoro con questo sentimento” dice commossa Eleonora Vaccaro, vicepresidente della scuola Agustín Codazzi. A seguito della morte della preside del ‘Colegio’, la maggior parte degli studenti si è recata infatti al funerale per darle l’ultimo saluto.

Lucia Veronesi si è infatti spenta domenica mattina dopo aver lottato a lungo contro la malattia.

“La preside del ‘Colegio’ – ricorda con voce tremante Vaccaro – ha dedicato tutta la sua vita all’insegnamento mettendoci passione e perseveranza. Nella scuola ha lavorato, anche durante la malattia, fino alla fine. Per ben sedici anni è stata professoressa di latino e italiano al liceo. Ha cominciato come professoressa e poi è diventata preside”.

E’ stata inoltre professoressa di italiano nella facoltà di Lingue presso l’ ‘Universidad central del Venezuela’ (Ucv) per tanti anni e poi, entrata alla Codazzi, si è innamorata del suo lavoro e non ha più lasciato quei giovani.

“Lucia aveva un bellissimo rapporto con i ragazzi, che infatti l’amavano. A dimostrazione di come sapeva interagire con i giovani, basta sapere che gli alunni la chiamavano con affetto ‘Lucí’ in napoletano. Lucia aveva la capacità di ascoltare e comprendere i giovani come pochi insegnanti hanno”.

Al giorno d’oggi, quanti sono infatti i professori, non solo competenti nell’insegnare la propria materia, ma anche capaci di farsi voler bene dai propri alunni?

“Ieri durante il funerale vi erano tantissimi studenti – racconta la professoressa -. E’ cominciato alle 10 del mattino e alle 15 gli studenti non se ne volevano andare: rimanevano lì in piedi. Erano tutti in fila dinanzi al picchetto d’onore”.

Vaccaro non è la sola che piange la sua scomparsa,  ma tutto il personale della scuola Codazzi.

“Un’eccellente professoressa”. Così definisce la sua collega defunta il preside del ‘Colegio Bolívar-Garibaldi’ Claudio Milazzo.

“Non è stata una mia professoressa ma la conoscevo personalmente. Posso assicurare che era una persona splendida e un’insegnante molto preparata. Mi dispiace che non sia venuta a lavorare presso la scuola Bolivar Garibaldi” conclude il professor Milazzo.

Raggiunta telefonicamente, l’onorevole Marisa Bafile ricorda con parole commosse la professoressa defunta:

“Lucia Veronesi, oltre ad essere una persona che mi era molto cara, era una straordinaria professoressa. Ho avuto la fortuna di conoscerla personalmente e di poter così apprezzare sia le sue doti intellettuali che personali. La sua morte è una grave perdita per la collettività italiana, poiché è una di quelle persone che non si può sostituire”.

“Lucia ha dedicato la sua vita all’insegnamento – dice Marisa Bafile -. Credeva fortemente nella scuola Codazzi e ha fatto tutto il possibile affinché andasse avanti. Anche grazie all’appoggio di un altro preside della scuola, il professore Adolfo Cecilia, è riuscita a far crescere il ‘Colegio’”.

“Una persona di grande umanità. Insegnava senza imporre, senza la forza dell’autorità. Impartiva le proprie lezioni senza castrare la creatività degli alunni. Condivideva con loro e li lasciava liberi di esprimersi. Vi era uno scambio tra professore e alunno: Lucia era una di quelle professoresse che insegna con la consapevolezza di apprendere dai giovani ogni giorno”.

“E’ un lutto, non solo per noi adulti che abbiamo conosciuto Lucia Veronesi, ma per tutta la collettività e in particolare per i giovani che non avranno la fortuna di essere suoi alunni”.


Volto grigio, collage su cartone - Gianluca Salvati - marzo 2008

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