venerdì 5 febbraio 2016

Adattamento - disadattamento: le pressioni dell'ambiente

Da oggi, troverete su questo blog (Anna Grazia Greco, fuorilegge), una modesta e veloce raccolta di termini adoperati in psicologia. E sì, perché la persona a cui questo blog è dedicato, ha seguito proprio studi di psicologia. 
Ora se è vero che l'abito non fa il monaco, converrete con me che bisogna distinguere da chi fa psicologia per venire incontro al proprio prossimo e chi invece l'adopera per fregarlo...
Meglio essere preparati, dunque... Buona lettura.

Adattamento: il termine - che viene usato anche in biologia, ma con significati diversi - in psicologia indica la capacità dell'individuo di porsi in sintonia con l'ambiente (mutando atteggiamenti o comportamenti precedentemente acquisiti), allo scopo di garantire la realizzazione equilibrata della propria personalità e il raggiungimento delle proprie aspirazioni. Si parla di disadattamento quando tale capacità si dimostra sensibilmente carente. Bisogna d'altra parte ricordare che l'adattamento può configurarsi, sul piano sociale ed etico, come un cedimento dell'individuo alle pressioni dell'ambiente fino a confondersi con il conformismo, che comporta invece una rinuncia alle istanze della personalità. Da questo punto di vista, il "disadattamento", per esempio di artisti e scrittori (o blogger, tranne Kyong Mazzaro, che tutto è stata tranne blogger, ndr.) e in genere di determinati individui, può essere considerato come il segno di una resistenza attiva nei confronti delle forze che minacciano l'individuo e le sue aspirazioni sociali e/o morali.
Scrittori e opere, Marchese/Grillini – ed. La Nuova Italia


1997, olio su tela - Gianluca Salvati

martedì 2 febbraio 2016

Lucia Veronesi | Albert Camus, pensiero anarchico

Dobbiamo giustificarci di essere inutili e, allo stesso tempo, di servire, con la nostra stessa inutilità, cause spregevoli. […]  Ma abbiamo scoperto questo: ci sono uomini che non possono essere persuasi. […] Chi vuole dominare è sordo. E voler dominare qualcuno o qualcosa significa augurargli sterilità, silenzio e morte. […] Per vocazione (gli artisti) sono condannati a comprendere anche ciò che è ostile nei loro confronti.
[…]  D’altronde, è in questa posizione difficile, proprio per la sua scomodità, che sta la loro grandezza. […] Riconosceranno che la loro vocazione più profonda è difendere fino in fondo il diritto dei loro avversari a non essere d’accordo con loro. Proclameranno che è meglio sbagliarsi senza uccidere nessuno che avere ragione nel silenzio e negli ossari.
Albert Camus

lunedì 1 febbraio 2016

Lucia Veronesi | Letteratura e razzismo, di Nadine Gordimer

Nadine Gordimer trovò nella lettura la prima chiave per uscire da questo crudele, meschino orizzonte provinciale.
[...] Dai libri aveva imparato che esistono altri mondi, altri orizzonti. La scrittura le insegnò a crearne di suoi.
“Scrivere significa esplorare, spingersi più avanti nella realtà, e dunque comprendere. Si cerca di usare la parola per scoprire la verità, dirla, catturare il mistero della vita.
Io non proietto consapevolmente dei messaggi, non intendo suggerire un corso di azione. Voglio solo spartire ciò che vado scoprendo. Capita lo stesso quando leggo libri d’altri. Se è un buon autore, sento che quel che mi si dà è una rivelazione. Lì sta la prova. E’ proprio degli scrittori l’aver una sorta di speciale, intima consapevolezza, una percezione più acuta di ciò che la gente pensa, di quali siano i motivi ulteriori, di che cosa potrà succedere se..."
Nadine Gordimer


Lucia Veronesi, omaggio

sabato 30 gennaio 2016

Lucia Veronesi | Sorgo Rosso - Mo Yan

Camminava imprecando ad alta voce, dimentico degli uomini e dei cani che erano a meno di cento passi di distanza. Si sentiva libero e sollevato perché soltanto la paura impedisce di sentirsi liberi.
Sorgo rosso, Mo Yan

Lucia Veronesi